Dopo la meravigliosa gravidanza avuta, mai mi sarei aspettata quello che ho dovuto vivere, ma se siamo entrambe qui a raccontarlo io e la piccola Emilia...di certo è perchè qualcuno ha vegliato su di noi dal cielo. Di questo non avevo comunque alcun dubbio, che lassù qualcuno ci avrebbe aiutato.
Inizia tutto Venerdi 4 Febbraio 2005...visto che la mia DPP (data presunta parto) era per l'ecografo il 05/02 e per il mio ginecologo il 08/02...quindi in uno di quei giorni ormai mi aspettavo qualcosa. Decido di darmi da fare e di chiedere all'ospedale di effettuare un monitoraggio, cosa che normalmente si effettua già fin dalla 38^ settimana di gravidanza.
Mi presento così in reparto ed una signora cicciona e maleducata, senza neppure alzare lo sguardo dai suoi incartamenti sopra la scrivania, mi manda a fare le carte in pronto soccorso... al che, io triste e delusa di fronte ad un ascensore che sembrava aver aspettato proprio quel giorno per non funzionare più, prendo incarto e vado a casa piangendo. Il sabato mattina (giorno dopo) ci vado con Paolo, mio marito, al Pronto Soccorso per seguire questo iter di richiesta monitoraggio. Dopo un lunga attesa mi fanno le carte con alquanto stupore visto che per un monitoraggio mai avevano sentito che si dovesse passare dal Pronto Soccorso.
Io non commento, non ne ho voglia e sarebbero commenti inutili, ho solo voglia di vedere come sta la piccola, così saliamo, facciamo il monitoraggio... ma tutto tace. Ci rivediamo martedì (dice l'infermiera); lunedì 07 Febbraio infatti non hanno posto per un altro monitoraggio. Dico OK. E intanto passa la domenica 06 febbraio tra una lunghissima passeggiata come le tante che ho fatto in questi 9 mesi con Paolo, la nostra cagnolina Camilla ed altri amici coi loro cani poi la sera tutti a mangiare la pizza. Io sono sempre a mille, mi sento sempre bene. Arriva lunedì 7 Febbraio ed io maniaca della preparazione del nido prendo e vado a fare una superscorta di spesa e carico ben 6 casse d'acqua e 3 di latte in auto, da sola senza problemi come sempre... mi sento benissimo come tutti i miei ultimi 9 mesi. Potrei scaricare un camion di casse d'acqua tanto mi sento bene. A volte credo che nessuno si accorga che sono incinta non fosse che per i tanti chili presi penso che nessuno se ne accorgerebbe visto tutto quello che faccio senza sforzo.
Arriva la sera e mi stendo sul divano guardando uno speciale sul Papa, commovendomi. E INTANTO ECCOLE !!! COMINCIANO LORO...le CONTRAZIONI GIUSTE ! Quelle per le quali avevo centinaia di dubbi, quelle che avevo paura di non riconoscere, di non sapere cos'era sto benedetto tappo ect e invece sono loro !!! Sempre stesa sul divano dico a Paolo :
PAOLO CHE NOME METTEREMO ALLA NOSTRA BIMBA ?
Lui fa una smorfia ironica...ogni volta la stessa domanda... ma stavolta deve rispondere perchè io mi sento che il giorno dopo la nostra bimba sarebbe stata con noi !!!!!!!!
Vado a letto con una piccola pila a illuminarmi l'orologio, comincio a monitorare la frequenza di queste contrazioni respirando come mi avevano insegnato al corso. Poi decido: siccome soffio come la bora di Trieste... mi trasferisco nella camera degli ospiti.
Accendo la abat-jour e comincio a leggere libri e brochures del corso preparto e affronto le mie contrazioni.
Mi rendo conto di come sia tutto meravigliosamente perfetto, esattamente come dicono i libri, di come la natura sia perfetta e segua il suo corso !!! Vado avanti tutta la notte e le contrazioni si fanno dolorose. Respiro e prego e tra una contrazione e l'altra riesco a terminare la valigia, a far andare una lavatrice, a sistemare tutto, a fare il letto, mi sento un po' Robocop ma so che posso fare tutte queste cose perchè mi sento tutto sommato DAVVERO BENE !
Alle ore 8 di mattina le mie contrazioni sono già da 3 ore abbondanti ogni 7 e poi ogni 5 minuti. Paolo fa colazione, io mi vesto, chiudiamo la porta di casa e penso : QUANDO CI RIENTRERO? SAREMO una famiglia ! SI PARTE !!!
E partiamo verso l'ospedale. Arrivo in ospedale e salgo in reparto sulle mie gambe mentre Paolo cerca un parcheggio impossibile. Arrivo su tra una contrazione e l'altra, appoggiandomi ovunque, gli sguardi della gente mi passano attraverso. Mi sento la forza di un leone. Arrivo al reparto e incrocio una infermiera. Con una ingenuità disarmante le chiedo se devo andare in Pronto Soccorso per fare la richiesta di un monitoraggio
(che domanda assurda penso tra me e me?..) visto che ho le contrazioni ogni 5 minuti !
Lei dice di mandare mio marito e di seguirla.
Nel frattempo arriva Paolo e lo mando al PS a fare le carte mentre io vengo monitorata.
Da qui inizia la mia odissea. ORE 9.00 del 08 FEBBRAIO 2005. Il monitoraggio segnala le contrazioni. Io leggo bene : i battiti della bimba sono ovviamente alti come lo sono quelli di un neonato. 140/150 ma all'arrivo della contrazione pur respirando come dice l'ostetrica scendono a 70..anche 60...addirittura 50. L'ostetrica ha uno sguardo strano e mentre mi esorta a respirare, scompare di corsa per tornare col primario del reparto. In un secondo mi visita e mi fa 8.000 domande alle quali io rispondo pure con tanto di ironia...soprattutto sul punto CHILI PRESI IN GRAVIDANZA per sdrammatizzare una situazione che non riesco neppure io a capire tanto si svolge in velocità.
Il primario parla con l'ostetrica...i termini sono tecnici ma io qualcosa capisco,
dice che sono dilatata di 1-2 cm, la testa è incanalata...poi dice liquido inferiore...
e queste ultime parole non le afferro bene. L'ostetrica mi prende per la mano e con una cortesia enorme che fa a botte con la fretta che al contempo ha, mi fa correre in una camerata del reparto dove fanno bella mostra di se i posterini sopra i letti delle neomamme. Ci sono scritte le frasi E' NATO MICHELE, E' NATA CARLOTTA... Io sorrido loro tra una contrazione e l'altra e dico : TRA POCO VI RAGGIUNGO !!! Ma l'ostetrica è seria, mi lancia in uno dei 4 letti, mi spoglia in 3 secondi. Mi chiede la valigia ??? Io dico che Paolo è andato a prenderla...vabbeh fa niente dice lei.
Arriva un macchinario e mi fanno l'elettrocardiogramma più veloce della storia, flebo e cannule ovunque. Sono alla loro completa mercè e comincio a non capire più nulla.
Prendono il letto dove mi hanno schiaffata e lo spingono via alla velocità della luce
ed io a dire loro : CAPPERI !!! MI SEMBRATE SCHUMACHER... Per il corridoio intravedo una ragazza del mio paese e con la mano la saluto stesa al letto... e le faccio un bel sorriso...mentre sopravviene un'altra contrazione. Mi trovo in sala travaglio e di lì a poco arriva Paolo che arrivato in reparto con la valigia non riusciva più a trovarmi.
Gli infilano il camice e mi tiene la mano. Sento che mi dicono SIGNORA CONTROLLIAMO UN ATTIMO...LA VISITIAMO...VEDIAMO COM'E' IL LIQUIDO...SE E' TINTO... io capisco e dico OK
e infatti mi rompono le acque, sento come se mi fossi fatta la pipi addosso... Io chiedo a Paolo COME SONO ? e PAOLO .... mah...NORMALI ! Ma ha gli occhi fuori dalla testa.
Io riesco a guardare oltre le mie gambe e vedo ostetrica infermiera primario e il mio ginecologo che si guardano e dicono : CHIAMATE L'ANESTESISTA ! Chiedo cosa succede e con grande calma dicono : "Facciamo un cesareo signora non si preoccupi, IL LIQUIDO E' UN PO' TINTO PER SICUREZZA, VISTI ANCHE I BATTITI, FACCIAMO QUESTO INTERVENTO MA LEI STIA TRANQUILLA."
Io non capisco ormai più nulla ma dico OK ! Continuo solo a dire OK, ho una grande paura ma dico ok alla flebo, ok al catetere, ok a tutto potrebbero farmi firmare qualsiasi carta, farmi dire qualsiasi cosa per me è tutto OK. Mi sento un po' come a scuola durante le interrogazioni : TI SEI PREPARATA SU UN ARGOMENTO MA PORCA MISERIA TI CHIEDONO PROPRIO QUELLO CHE NON HAI STUDIATO !!!
Così per me : pronta al parto naturale mi fanno il cesareo che manco sapevo cosa fosse.
Ma sono tranquilla anche se le gambe non si fermano, tremano in maniera paurosa ed io faccio la battuta e dico che mi sembra di avere il Tesmed (l'elettrostimolatore tanto pubblicizzato in tv) con 800 attacchi in funzione ! Mi giro di spalle...mi sembra di ricordare che nel programma REPARTO MATERNITA' su canale FOXLIFE, fanno le punture alla schiena per il cesareo. L'ostetrica mi guarda e mi dice: NO NO SIGNORA LE FACCIAMO LA TOTALE ! Ed io qui mi terrorizzo....LA TOTALE ???
MA PERCHE? Ma intanto già il lettino si muove perchè non hanno tempo di spostarmi, devono portarmi così come sono in sala operatoria. Non ho e non c'è più tempo per dire nulla, guardo Paolo e gli dico solo queste parole: PREGA PER NOI !
E vado.
Sono in sala operatoria. Non capisco più niente. Cosa sarà di me ? Della mia bambina ?
Non abbiamo neppure fatto in tempo a decidere sto benedetto nome... sto piangendo anche ora pensando a quei minuti. Mille domande mi frullano per la testa. Mi legano e penso alle battute che facevo sulla sala parto quando con le ragazze del corso preparto eravamo andate a vederla...dicevo che sembrava casa di STEVANIN, il serial killer Veronese. Quanto avevano riso tutti a quella battuta. Ricordo solo che poco prima che mi dicessero SIGNORA ADESSO LA ADDORMENTIAMO ho guardato l'orologio davanti a me affisso al muro : ore 9.55.
Un orario che non dimenticherò mai, rivedo anche ora le lancette su quella posizione.
E con la mente in quel momento ho pregato : "MAMMA DEVI AIUTARMI, DEVI AIUTARCI !!!! TI PREGO."
Poi il nulla.
Sento che mi risveglio, non ricordo dove sono, sono a casa ?
Sono in vacanza sotto il sole ? No quello è il neon della sala operatoria.
Sento la cannula nella gola e respiro...mentre avverto dei punti sulla pancia, stanno cucendo e ricordo che devono avermi fatto il cesareo ...io sento tutto non riesco a parlare per la cannula in gola e vorrei dire a tutta questa gente intorno a me OOOHHH SONO SVEGLIAAA SENTO TUTTOOOO
Datemi una botta in testa che mi riaddormento altri 5 minuti ! Ma non ce la faccio a parlare e non posso che attendere che finiscano e mi tolgano la cannula. Guardo l'orologio: ore 10.30. Non ho fiato per parlare ma mi sforzo e con tutta la mia volontà e chiedo della mia bimba : "COME STA ?" "Tutto OK SIGNORA." "QUANTO PESA ?" "2.660 grammi..."
E qui comincio a capire che non ? possibile...che ci sono problemi.
Mi riportano in stanza spingendo il solito letto e sento tirare i punti in maniera pazzesca, mi sento come se fossi andata addosso ad un muro a 200 km di velocità ma non ho tempo per pensarci. Non posso pensarci, devo parlare con Paolo. Finalmente lo vedo e gli chiedo com'è la bimba...dov'è la bimba ? Lui ha le lacrime velate dal suo sguardo sempre controllato e sicuro e mi dice che è tanto bella, ha tantissimi capelli e che ora è in pediatria in incubatrice. COME IN PEDIATRIA ? COME IN INCUBATRICE ???? COSA E' SUCCESSO???
Mi sta crollando tutto addosso. Il mio coraggio vacilla, la mia forza si esaurisce al sentire queste parole.
Poco a poco mi viene detto tutto.
Il liquido non era UN PO' tinto come dissero in sala travaglio... di liquido proprio non ce n'era, c'era solo un brutto fango nero !
La piccola da chissà quanto tempo stava vivendo nella sua cacca, da chissà quanto tempo stava nutrendosi tramite una placenta a dir poco inutile, cicatrizzata, quasi spappolata,
Emilia dal 01 Dicembre 2004 è cresciuta 700 grammi....dico 700 grammi in 2 mesi e 10 giorni !
Emilia ha rischiato di morire denutrita e soffocata. E questo per la sufficienza del ginecologo che al 1° Dicembre mi disse FAREMO SOLO UN'ALTRA VISITA (poi durata meno 10 minuti i primi di gennaio) e null'altro poichè, SIGNORA, VA TUTTO BENISSIMO !
Bastava una ecografia in più, un pò più di controllo, meno superficialità da parte di coloro che sono le persone del mestiere e invece mi rasserenava il mio stato fisico assieme alle loro parole e mi sono fidata a non fare nulla di più di quello che ho fatto.
Per due giorni sono stata senza vedere EMILIA (il papà l'ha chiamata EMILIA, il nome che sapeva io desideravo tanto) se non in foto...per me era come morire, stavo di notte con la macchinetta digitale accesa, la cullavo guardando mia figlia dentro l'incubatrice mentre le altre mamme negli altri letti allattavano i loro bambini. Il dolore fisico che provavo, i punti, le contrazioni che mi spaccavano la pancia...la sensazione di non avere più nulla di aggiustato nel mio corpo se non la mente niente era più doloroso del non vedere la bimba.
Mi chiedevo in continuazione SIGNORE QUANDO POTRO' MAI ALZARMI DA QUESTO LETTO PER ANDARE IN PEDIATRIA? Ci sarei andata trascinandomi come una biscia, in qualsiasi maniera, ma ero un tronco dolorante su un letto e muovermi era inimmaginabile.
Grazie a Dio il giorno dopo verso sera con Paolo riesco a sistemarmi su una carrozzina, ci impieghiamo un'ora ma alla fine ce la facciamo. Lo rimando in camera a prendermi un pacchetto di fazzoletti tempo e poi partiamo per il reparto, sul blocco SUD dell'ospedale !
Piango già fuori dalla porta della stanza ma rido anche perchè Paolo mi fa andare addosso a tutte le porte e tutte le persone che incrociamo....sembra che stiamo a prendere la patente e siamo alla prima guida. Mi tirano i punti ad ogni risata e ad ogni sfogo di lacrime, ma poco importa, non sento più nulla.
Sento solo che tra poco vedrò il mio pulcino. Arriviamo in reparto. Mi mettono un camice (pure a Paolo) e mi dicono di lavarmi le mani bene e di sedermi. Io eseguo gli ordini e dico loro sorridendo... IN PIEDI NON RIESCO A STARE COME VOLETE CHE MI METTA SE NON SEDUTA?
Poco dopo arriva un mucchietto di vestitini rosa con una testa piena di capelli.
E' LEI, è la mia piccola EMILIA..piccola piccola piccola bambina mia. Piango come una fontana.
Non è andata come pensavo, non ti ho sentita piangere come nei miei sogni, non ero li con il tuo papà ad aspettarti, ti hanno tirata fuori dalla mia pancia mentre già avevi la testina incanalata pronta per fare le cose come sapevi che dovevi farle, ma non ti saresti mai salvata ad affrontare altre 10 ore di travaglio. Il tuo cuore avrebbe ceduto.
Piccola bambina mia. Guardo Paolo, lui sempre controllatissimo, piange con me. Solo ora, così, in una piccola saletta della pediatria del blocco SUD dell'ospedale ci sentiamo la famiglia che avremmo dovuto essere già da 2 giorni.
EMILIA è stata portata al nido il giorno dopo ed io nonostante non fossi in grado di muovermi ho provato a gestire il rooming in, ad allattare come le altre o cmq a provarci.
E' stata durissima...ma cosa importava il dolore, cosa importava tutto se potevo avere il mio fagottino con me come tutte le altre mamme, sana e finalmente vicina alla sua mamma. Le scatto una foto col telefonino mentre ride, ride perchè è felice finalmente le hanno dato la sua mamma !
Poi il sabato, a quasi 5 giorni dal parto, ci hanno fatto tornare a casa.
E qui, a casa nostra, finalmente mi sono sentita protetta anch'io, nel lettone con Paolo ed Emilia il pomeriggio stesso, ho capito quanto è bello avere ed essere un famiglia
quanto amo la mia bambina e mio marito e quanto spero di riuscire ad essere il meglio per lei, per loro.
E ringrazio mia madre che ha vegliato su di noi, la ringrazierò sempre, perchè
quando l'ho chiamata alle 9.55 lei è entrata in sala operatoria ed ha guidato la piccola EMILIA l'ha tenuta in vita e l'ha fatta nascere. Sono sicura che è andata così. Non può che essere andata così.
La nostra storia possa infondere coraggio
Poichè l'amore fa superare tutto
L'amore aiuta a non farsi prendere dallo sconforto,
perchè fa passare tutto, anche il dolore più forte fisico,
perchè l'amore vince sempre su tutto !!!
Grazie a tutti i miei familiari che mi sono stati vicini
Agli amici veri che mi hanno dato coraggio
E asciugato le lacrime.
Grazie EMILIA
Ora non sono più solo figlia, sono mamma anch'io,
o almeno proverò ad esserlo, ad imparare questo mestiere così difficile ma così affascinante, essere mamma di una bambina meravigliosa
piccola ma grande come tu sei.
Ti amerò sempre
La tua mamma GIO
(post originale)
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