Avevo come dpp il 19/03/08. All'ultima visita (circa un mese prima del dpp) la ginecologa aveva riscontrato un collo dell'utero completamente raccorciato e una dilatazione di 2 cm. Questo mi faceva sperare di partorire prima della data presunta. Invece arriva il 19 e io sto benissimo, nessun dolore, nessun sintomo di travaglio. Vado a fare il tracciato e mi dicono che se non avessi partorito entro 5 giorni avrei dovuto sottopormi ad un altro tracciato. Il 21 mattina io e mio marito ci mettiamo a dipingere la nostra camera, al pomeriggio vado in ufficio per sbrigare alcune commissioni. Intorno alle 17.00 (mi trovo ancora in ufficio) inizio ad avere qualche dolorino, tipo mal di pancia. Butto un occhio all'orologio: queste fitte si ripetevano precisamente ogni 10 minuti. Mio marito, che era con me, continuava a ripetermi "stasera partorisci". E io rispondevo "ma noooo...saranno le finte contrazioni...".
Alle 18.00 usciamo dall'ufficio e torniamo a casa. Decido di fare un microclisma per svuotare l'intestino. Provo anche a fare la doccia per rilassarmi, ma le contrazioni non passano, anzi ora sono ogni 4 minuti. Ma il dolore era comunque sopportabile. Chiamo mia mamma per informarla e anche lei, come mio marito, insiste perchè che io vada in ospedale. Io avrei aspettato ancora: in fondo il dolore non era poi così grande. Alle 19.15 carichiamo la valigia e partiamo per l'ospedale. Mio marito agitatissimo e terrorizzato dall'idea che potessi partorire in auto; io ancora molto tranquilla. Alle 19.50 entro in sala travaglio (mio marito aspetta fuori). Tra l'altro è la stessa stanza che ero andata visitare durante il corso preparto e che mi aveva lasciata sconvolta: piccola, buia, triste. In quel momento invece non me ne fregava nulla di cio' che avevo intorno.
Mi attaccano il monitoraggio e mi fanno la visita. Le contrazioni erano quelle reali e c'era una dilatazione di 4 cm: decidono di ricoverarmi. Finita la visita (erano le 20.45) l'ostetrica esce dalla sala travaglio e cerca mio marito, il quale non risponde. Io penso "se l'è già filata!!!". Invece no; era al telefono con fratelli e genitori. Mio marito e l'ostetrica mi accompagnano in camera: indosso la camicia, le ciabatte; prendo su il primo vestitino del bimbo e torno in sala parto. Ormai il dolore era piu' intenso e sentivo la sensazione di dover spingere. L'ostetrica mi visita e mi rimette il monitoraggio: la dilatazione è ancora ferma a 4 cm; devo resistere. Mio marito cerca di distrarmi, continua a ripetermi "finalmente nasce Simone". L'ostetrica entra ed esce dalla stanza; io continuo a sorseggiare acqua. Cerco di cambiare posizione: sdraiata a pancia in su, poi su un fianco, poi seduta; poi l'ostetrica mi consiglia di alzarmi e provare ad andare in bagno. Faccio pipì, poi una breve passeggiata lungo il corridoio, ma lo stare in piedi non faceva che peggiorare la mia sensazione di dover spingere. A un certo punto non ne posso piu': l'ostetrica mi fa una flebo di glucosio (non so per quale motivo) e poi mi dice "Se devi spingere spingi pure". Io lo faccio e dopo aver spinto in effetti mi sento un po' meglio. In realtà anche se non ero dilatata completamente le mie spinte non erano fatte nel modo giusto, per cui non andavo a compromettere nulla. Alle 23.20 (lo so perchè l'ostetrica ha chiesto l'ora a mio marito), l'ostetrica mi fa mettere nella posizione canonica con le gambe divaricate e mi dice "quando arriva la contrazione spingi". Io lo faccio ma spingo con la pancia e i polmoni e non in basso come invece avrei dovuto. L'ostetrica invita mio marito a vedere: la testa poggiava proprio li e si vedevano i tanti capelli neri. Io non volevo ascoltare, non volevo crederci... continuavo a spingere ad ogni contrazione e orami ero sfinita. Ricordo che ripetevo "Basta, non ce la faccio" e sia l'ostetrica che mio marito mi rassicuravano "Ci sei quasi, tra poco nasce il tuo cucciolino".
Ogni tanto l'ostetrica mi faceva qualche impacco di acqua fredda, perchè avevo bruciore, visto che testa premeva sul perineo. Dopo mezz'ora di spinte inutili, finalmente capisco come devo spingere. Una spinta, due spinte... l'ostetrica senza avvertirmi durante la contrazione mi fa l'episiotomia; ricordo di aver urlato di dolore poi un'altra spinta e il bimbo era fuori completamente.
Era tutto finito o forse era appena cominciato qualcosa di nuovo. Erano le 24.03. Per 3 minuti Simone è nato il 21 marzo, venerdì santo. Mi hanno appoggiato il mio bimbo subito sulla pancia, con ancora il cordone attaccato. Era meraviglioso, piccolissimo, un po' violetto, non piangeva, ma subito con la testolina appoggiata sul mio petto cercava il seno. E' stato fantastico, me lo hanno lasciato 10 minuti, poi lo hanno portato via per lavarlo e vestirlo. Nel frattempo è arrivato il ginecologo che dopo avermi fatto un'anestesia locale, mi ha cucito l'episiotomia. Io pensavo al mio piccolino, non potevo ancora crederci. Guardavo mio marito, sempre al mio fianco; la sua commozione nel raccontarmi "Io ho visto quando usciva. E' stato fantastico. Subito dopo averti fatto il taglio è uscita la testolina e dopo una spinta tutto il corpo".
In 7 ore complessive di travaglio avevo partorito il mio primo figlio. Dopo una mezz'oretta ho rivisto subito il mio cucciolo. L'ostetrica mi ha aiutato attaccarlo al seno e dopo qualche difficoltà nell'afferrare il capezzolo Simone ha iniziato subito a tirare. Sono rimasta in sala parto per due ore con mio marito, poi mi hanno trasferito in camera e lì ho dovuto salutare il mio bimbo, che non avrei rivisto fino al mattino successivo. Non ho chiuso occhio quella notte dal desiderio di rivedere il mio piccolo.
Mi ritengo fortunata nell'aver partorito in modo spontaneo, a soli 2 giorni di distanza dalla dpp e in sole 7 ore. Mi ritengo fortunata nell'aver trovato un'ostetrica favolosa che mi ha assecondato in ogni mia richiesta, mi ha confortato, mi aiutato veramente; non la dimenticherò mai. A sentire mio marito poi (che fino all'ultimo era indeciso se entrare o meno in sala parto) assistere alla nascita tuo figlio, vederlo fisicamente venire alla luce è l'esperienza piu' bella che un uomo possa fare nella vita. Io invece ritengo che la gravidanza, il parto, la nascita di un bimbo siano gioie a cui nessuna mamma dovrebbe rinunciare. Posso dire che se avessi la certezza di fare una gravidanza, un parto e un bimbo splendidi come questo, farei questa esperienza altre 10 volte.
Non dimentichero' mai questa mia esperienza, la migliore che io abbia mai vissuto. E ora, guardando Simone che tengo tra le braccia mentre scrivo, mi ripeto "non avrei mai pensato di essere in grado di fare un capolavoro simile"
Ilaria (post originale)
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