Le settimane scorrevano e io stavo sempre bene: giovedì sera esco a prendere un aperitivo con un'amica e torno a casa da sola a piedi alle 22.
Il pargolo ha bene pensato di spaccare il secondo: alle 1.45 di venerdì 11 febbraio (data del termine) sento una contrazioncina che mi rompe le acque mentre dormo beatamente; mi alzo, vado in bagno e sono proprio le acque! Sveglio il marito e ci prepariamo con calma (e con difficoltà visto che ogni volta che provavo a vestirmi il liquido amniotico mi bagnava da capo ). Arriviamo in ospedale alle 3.15 e mi mettono subito sotto monitoraggio nella sala parto senza visitarmi: le contrazioni ci sono ma leggere e sopportabili; alle 4.00 l'ostetrica mi visita e sono di 2 cm: il travaglio è partito!
Da lì è stato un crescendo di contrazioni molto dolorose e ravvicinatissime (ammetto di avere urlato come una pazza ): ho avuto un travaglio brevissimo ma intensissimo ed esattamente dopo 2 ore e mezza ero completamente dilatata!!! Nel frattempo avevo anche chiesto l'epiduralema all'arrivo dell'anestesista stavo già spingendo.
La fase delle spinte l'ho trovata molto faticosa e rispetto alla fase dilatativa è stata lunga (un'ora circa): alle 7:36 Pietro è venuto fuori, con un bel giro di cordone intorno al collo e in tutta la ciccetta dei suoi 3580 gr!
Cio' che ricordo di quei momenti è l'estremo scoraggiamento: pensavo davvero di non farcela, nonostante gli incoraggiamenti costanti del ginecologo e delle ostetriche che mi seguivano (loro mi dicevano si vede la testa, ci sei quasi e io rispondevo non è vero, mi state mentendo, non ce la faro mai!).
Non ho nemmeno capito che era quasi fatta quando improvvisamente la sala parto si è riempita di gente (neonatologo, vigilatrici d'infanzia).
Ammetto che l'esperienza parto nell'immediato mi ha traumatizzata: mi ha dato molto fastidio l'espulsione della placenta, inoltre non ho sentito subito il bambino come mio. Mentre il ginecologo mi ricuciva (niente episiotomia, mi sono lacerata naturalmente) il bimbo è stato lavato, vestito e visitato; solo in quel momento sono riuscita a tenerlo in braccio per due ore di skin to skin e lui da bravo bimbo si è subito attaccato al seno con vigore.
In tutto questo mio marito è stato esemplare: ha assistito a tutto (anche alla fase espulsiva... e anche lui mi diceva vedo la testa!), supportandomi moltissimo a parole (non sopportavo di essere toccata); al momento della nascita è scoppiato in un pianto incredibile di commozione e poi ha tenuto per primo il nostro bimbo in braccio.
Riassumendo ho avuto un parto naturale da manuale, molto rapido e senza alcun intervento esterno né in fase di travaglio né in quella espulsiva (né epidurale, né episiotomia, né tricotomia, né amnioressi, né clistere..)..insomma avrei potuto partorire così anche 200 anni fa!
Nonostante questo per un paio di giorni sono rimasta sconvolta dall'esperienza, non riuscivo a distaccare la testa dall'evento; fortunatamente con il passare dei giorni i ricordi brutti svaniscono, certo, i punti ancora mi tirano parecchio ma oggi ho detto a mio marito che tra un paio danni vorrei la femminuccia!
Puffetta + Pietro 9 gg.
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