Cerco di essere breve per non tediarvi troppo...
Il 29 ottobre alla 41+3 vengo ricorverata in ospedale per l'induzione del parto (Daniele non ne voleva sapere proprio di uscire...). Mi mettono una fettuccia all'interno della cervice e per 8 ore non accade nulla, poi si rompono le acque e iniziano contrazioni regolari circa ogni 5 minuti. Le ostetriche mi spiegano che la rottura delle acque ha causato una regolarizzazione immediata delle contrazioni, ho saltato quindi la fase delle contrazioni irregolari.
Inizialmente il dolore è sopportabile, mi alzo, cammino, respiro. Dopo circa 6 ore la dilatazione è di 5 cm e chiamo mio marito che corre in ospedale per andare in sala travaglio insieme. Sono le 5 del mattino.
Dalle 5 alle 7 ho contrazioni sempre piu' forti e ravvicinate, da togliere il fiato e non riuscire a parlare, mi concentro e cerco di isolarmi da tutto, non parlo, respiro soltanto, tanto che l'ostetrica quando mi visita alle 7 trova una dilatazione di 10 cm e non se l'aspettava (forse prevedeva urla o lamentele continue, non lo so).
Qui pero' parte la fase tragica....non sento desiderio di spingere, la testa del bambino è alta, l'ostetrica mi incita a spingere anche se di spinte non ne avevo...
Provo con tutte le mie forze per circa 2 ore, e ogni volta che spingo mi faccio piu' male perche' evidentemente non avvertendo il desiderio di spingere lo facevo nei momenti sbagliati e finivo solo con lacerarmi sempre di piu'.
Arrivano 2 ginecologi, tra cui il primario dell'ospedale, mi portano in un'altra sala dove fanno diverse manovre premendomi fortissimamente sull'utero per far scendere il bambino...tra le contrazioni fortissime che duravano ormai 2 minuti e la loro pressione sull'utero il dolore era insostenibile, smettevo di respirare perche' non riscivo nemmeno piu' a fare quello.
Il bimbo non scende, continua a restare incastrato.
Ci provano con la ventosa e pure con il forcipe (l'ho saputo dopo), mio marito era in panico perche' ormai erano 3 ore che spingevo sia io che i medici e NIENTE
A un certo punto vedo tutto nero, la pressione mi cala bruscamente, si accorgono che non posso piu' andare avanti e comunque Daniele ormai si era incastrato troppo fortemente e non sarebbe mai sceso per via naturale.
Sento solo il primario che dice a mio marito "abbiamo fatto di tutto ma il bambino non scende, dobbiamo fare subito un cesareo".
Mi passano da una barella all'altra, attaccano delle flebo, mi spogliano, arriva l'anestesista, avevo tipo 10 persone intorno, ero molto confusa e non vedevo nemmeno piu' bene...
Dopo circa 15 minuti mi riprendo mentre mi tagliano, mi dicono che la pressione massima era arrivata a 60 e per questo mi ero sentita male.
Dopo circa 5 minuti sento il pianto di Daniele è stata una liberazione vera e propria, era tutto finito, non avrei resistito un minuto in piu'... mi cuciono sia sotto che la ferita del cesareo, in pratica ho i punti ovunque... e portano via il bimbo...
Mi rimandano in camera, dopo 15 minuti arriva mio marito (che non era potuto entrare in sala operatoria) insieme a Daniele nel suo lettino con le coperte azzurre me lo posa tra le braccia e il piccolino mi guarda impaurito e stanchissimo, è stato un momento dolce e molto commovente...
L'ho salutato e baciato e mi spiaceva cosi' tanto che abbia sofferto per poter venire alla luce...povero piccolino....mi veniva da piangere sia per la gioia di vederlo sia per la ferita che aveva sull'occhietto destro dove l'avevano preso col forcipe
Ora sono passati 18 giorni Daniele sta benissimo, la ferita è guarita, si è ripreso dal trauma... io sono ancora un po' "sgarrupata" perche' i punti fanno male, la ferita del cesareo non è ancora a posto, sono priva di forze.
Pero' giorno dopo giorno miglioro e comunque ce la siamo cavata alla grande! Peccato che il parto non sia andato come avrei voluto, ma adesso non conta piu'.
Un bacione a tutte!
Ilaria + Daniele 18 gg (post orginale)
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