Il parto è aprirsi al dolore! Ecco se dovessi darne una definizione sintetica sarebbe la mia definizione! Ma è anche altro, molto altro! Intanto mi considero una donna molto fortunata perche sono riuscita a realizzare il parto domiciliare in acqua, per me è stata unesperienza impressionante! Intensa emozionante animalesca ma nel contempo anche semplice naturale e spontanea. Il mio travaglio era iniziato in forma passiva gia' una settimana prima, avevo una dilatazione di 2 cm, come tutte le primipare mi aspettavo la classica scaletta: perdita del tappo, contrazioni distanziate e poi ravvicinate, rottura delle acque, e invece ogni parto è una storia davvero a se, vi racconto il mio parto.
Domenica 10 giugno, mi guardo allo specchio mi vedo un po piu gonfia del solito, mi metto il costume e preparo, fuori cè una bellissima giornata e io ho voglia di andare al mare, comincio a sentire delle contrazioni, essendo molto vicine tra loro guardo lorologio e rimango scioccata, sono ogni 3 minuti, penso che non posso essere entrata in travaglio, perché non ho perso il tappo, perché per le primipare le contrazioni sono prima molto distanziate e solo alla fine vicine, quindi decido di ignorare i segnali del mio corpo e andare al mare,
mentre vado al mare in automobile continuo ad avvertirle, e cambiano dintensità, cominciano a darmi fastidio, mi da fastidio stare seduta in auto, mi decido a contattare la gine la quale mi dice di non andare al mare ma di andare immediatamente da lei per visitarmi, durante la visita perdo il tappo nelle sue mani, e lei mi annuncia che nellarco della giornata sarei diventata mamma a tutti gli effetti! Non ci posso credere!!! Sono entrata in travaglio!!!! Io e il mio compagno siamo sempre convinti per il parto in acqua a casa, quindi aspettiamo che la gine prenda le sue ultime cose e tutti e 3 ci avviamo, intanto avvisiamo anche lostetrica che si fa trovare davanti casa, io sto sempre peggio, i dolori aumentano dintensità, finalmente arriviamo a casa dove mi precipito in cucina a mangiare in modo aggressivo tipo lisola dei famosi 3 panini con la parmigiana, il mio corpo chiedeva energia! Poi mi spoglio completamente mentre tutti gli altri si davano da fare per riempire la vasca e sistemarla, mi metto per terra su un cuscino con la testa rivolta verso il divano, mi piego in avanti e trascorro cosi la dilatazione che va da 2 cm a 5, per darmi sollievo mi stiro le gambe allindietro, faccio in pratica tutto quello che mi viene spontaneo fare, assecondo il mio corpo completamente, le contrazioni continuano ad intensificarsi pero rimango colpita positivamente dal fatto che sono perfettamente calibrate e distanziate, madre natura è un grandissimo genio! Riesco a prendere sollievo durante le pause ma al contempo desidero entrare in vasca, sono le 14:00 e chiedo se posso entrare, finalmente sono dentro, lacqua è un po freddino mi ricorda tanto le mie passeggiate al mare a mondello durante la gravidanza, intanto gli atri si preoccupano di continuare a riscaldare lacqua con le pentole proprio come si faceva una volta, e versano acqua calda per regolarizzare la temperatura, io mi abbandono completamente allacqua e al mio corpo e da questo momento in poi perdo lidentità di donna e assumo quella di un mammifero a tutti gli effetti, sono chiusa in me stessa totalmente, vedo gli altri muoversi intorno a me ma è come se io fossi li e contemporaneamente in un altro posto, il mio compagno prepara la videocamera che riprende, sistema la bilancia per poi pesare il nostro cucciolo, e poi si avvicina alla vasca e mi tiene la mano, mi da grande conforto stringerla quando arriva londa di dolori intensa e acuta, emetto qualsiasi suono possa darmi sollievo, scopro che ogni contrazione è diversa luna dallaltra! Non sono tutte uguali, per fortuna alcune sostenibilissime! I dolori nellutero sono adesso forti e soffro e ci sono momento in cui mi pento per la mia scelta e mi pento per non aver scelto un parto diverso, meno doloroso, perché sembra non finire mai, e io sento che non ce la faccio a sopportare a resistere! Intanto arrivano i miei angeli, la gine e lostetrica, si sono cambiate, hanno preso anche il rilevatore cardiaco per controllare il benessere di mio figlio durante il parto, e da questo momento in poi io mi lego a loro due in tutti i sensi ed è anche per questo che adesso dico che abbiamo partorito in 3! La mia vasca è una semplicissima vasca gonfiabile per bambini, piena di tanti Nemo che sorridono, molto meglio di quella rigida delle cliniche perché mi permette di assumere le posizioni che voglio sentendomi sempre appoggiata sul soffice e potendomi appoggiare sul bordo e sporgermi un po fuori, in acqua mi allungo mi contorco e ogni tanto guardo lorologio della cucina, sono le 15:00 e mi sento stremata mi chiedo quanto manchi, i miei due angeli si inginocchiano per terra vicino a me e mi stanno vicina per tutto il tempo sino a quando non partoriro, ad un certo punto assumo la posizione in ginocchio con la schiena piegata appoggiata al bordo morbido sostenuta sempre dallostetrica e dalla ginecologa, e rimango in questa posizione sino alla fone, i dolori piu' forti li scarico usando i piedi, stirando le gambi indietro e sbattendo i piedi nel bordo piscina ed emettendo il suono che mi viene spontaneo in quel momento, tengo la mano un po delluna un po dellaltra, vengo massaggiata sui lombi, incoraggiata, coccolata, accarezzata in viso, e mi dicono che sono bravissima e che sta andando tutto bene, controllano il battito del bambino e mi fa stare bene sentirlo forte e chiaro, poi mi chiedono cosa sento, se il dolore da davanti è passato dietro ai lombi, e io confermo che è proprio cosiche sono in questa fase, poi durante le pause penso che sto partorendo, ci sto riuscendo sto traendo forza da questi momenti in cui tutto sembra fermarsi anche il dolore svanisce e quasi quasi ci sono momenti in cui partorire non mi sembra cosi terrificante e insopportabile, ci sono anche fasi in cui sento il bisogno di toccarmi la vagina per darmi sollievo, cè tutto un misto di strane sensazioni, poi sento freddo ho i brividi e mi mettono un telo di mare sulla schiena, mi sento un po meglio, poi la gine dopo avermi visitata senza farmi cambiare di posizione quindi da dentro la vasca minvita a sentire la testa di mio figlio, è scesa sempre di più, infilo il dito e la sento e dopo un po il dolore da dietro si concentra tutto in vagina, dove sento un fortissimo bruciore, come se avessi una ferita e dellalcool ci finisse sopra abbondante, è un dolore tremendo ed è in questa fase che capisco che non posso chiudermi al dolore, lo devo affrontare per forza altrimenti mio figlio non passa, non lo aiuto, non posso temerlo! Emetto dei strani suoni che soffoco in gola, sono completamente chiusa in me, divento un animale a tutti gli effetti, la mia gine mi lascia libera di fare cio che sento mi invita solo a entrare in contatto con mio figlio, a incoraggiarlo, a sentirlo, a fare le cose insieme, e cerco di farlo anche se sono stanchissima e mi chiedo sempre se cè la faro a finire perche sono troppo stanca, mi rivolgo con il pensiero a mio figlio e gli dico che sta andando benissimo e che dobbiamo liberarci da tutto questo dolore, guardo lorologio sono le 15:30 e io voglio finire, voglio sbrigarmi non voglio vedere passare ancora il tempo, sento come se si staccasse qualcosa da me e capisco che si sono rotte le acque! comincia la fase delle spinte, è incredibile quanto il parto sia scandito come una scaletta da fasi precise e perfette, poi sento la testa scendere e la vagina si comincia a riempire, il dolore è tanto e diverso! in questa fase esagero' un po' proprio perché troppo stanca, assecondo troppo le spinte e mi lacero ma questo lo capiro' solo dopo, la vagina mi brucia tantissimo, assecondo la successiva spinta e sento il mio compagno dire da dietro che vede la testina uscire è completamente sottacqua e che il bimbo apre gli occhi e la bocca, lui è emozionatissimo! questo mi incoraggia a continuare, ma sento troppo bruciore e ho paura al contempo a farlo, tocco la testa di mio figlio e sento i suoi capelli, è doloroso ma anche emozionante, poi arrivano ancora altre spinte la testa esce completamente ma e tutto molto lento, e io che pensavo che sarebbe uscito tutto insieme come avevo visto in un filmato, sono sempre molto coccolata e incoraggiata dai miei due angeli a continuare piano piano ad andare avanti, ma io non riesco a resistere ad assecondare questa fase in modo lento ed è a questo punto che mi metto le mani nelle orecchie compio questo strano gesto come a non volere sentire il dolore dalle mie orecchie e spingo ancora e piu decisamente e sento scivolare sotto tutto il corpo, mi giro sono stremata e alle 16:10 la cucina e tutta la mia casa si riempie delle grida di mio figlio, E NATO! Non ci posso credere, ho partorito, ci sono riuscita! poco prima che uscisse dico di non dirmi il sesso che voglio scoprirlo io! Prendo quindi il mio cucciolo tra le mani, apro le sue gambe sposto il cordone e non ci credo: E UNA FEMMINA!!!!! Proprio quello che desideravo ardentemente! HO UNA FIGLIA! vi sembrerà incredibile ma non riesco a lasciarmi andare allemozione del momento mi sento troppo stanca e strana, e lo dico ad alta voce, mi sento in difficolta, è come se dovessi tornare indietro da unaltra dimensione e avessi bisogno del mio tempo, non riesco ad accogliere mia figlia per come voglio o immaginavo lavrei accolta, la guardo la tengo in braccio ma mi sento ancora ovattata chiusa ancora troppo nel contatto con il mio corpo, con me stessa, e questo mi fa sentire troppo strana! La gine e lostetr. Dicono che è bellissima! Lei piange tanto e in modo forte e vigoroso! Adesso che ci ripenso trovo favoloso quel momento e mi commuovo! Poi si calma, è tutta bagnata e sporca di vernice caseosa, cè poco sangue intorno a noi, ci unisce ancora il grigio cordone, lei si calma e io le dico che è bellissima e che laspettano tante cose belle nella vita, solo tante cose belle, poi il mio compagno taglia il cordone, e io do la bimba a lui che la prende in braccio la mette sotto la maglietta a contatto con il suo petto si sistema sulla poltrona con lei accucciata sotto confortata, zitta e tranquilla! Io mi sento sempre strana, come se non vivessi quei momenti, se mi passasse tutto davanti, mi sento sempre strana, ho voglia di uscire dalla vasca ma non posso perché ancora non è uscita la placenta, e qui entro nellultima fase quella che ha finito di stremarmi, mi vengono strizzati i capezzoli per stimolare lossitocina e quindi lespulsione ma niente, poi mi attaccano mia figlia al seno, questa è una sensazione bellissima esce il colostro, ma niente, non succede nulla, è gia passata la prima mezzora, io sono stanca ho voglia di asciugarmi, ho anche paura di farla uscire perché la vagina mi fa male e temo allidea che debba essere attraversata da qualcosaltro, poi dopo unora la gine mi invita a toccarmi la pancia in un certo modo mi dice di mettermi in piedi e dopo essermela toccata piu volte sento scivolare tuttinsieme un qualcosa di pesante, finalmente me ne sono liberata, non ci credo! La mettono dentro una bacinella, è piena di sangue e pesante. Io perdo un po di sangue ma sto bene, finalmente posso uscire! La mia gine mi prepara sul letto un piumone piegato in un modo tale che sembra un caldo nido dove mi fa accomodare, si mette una luce in testa e mi sembra tanto buffa tanto che mi fa ridere, deve visitarmi per vedere se ho bisogno di punti, io le chiedo subito se mi fara lanestesia e lei mi rassicura, mi corico e mi da dei punti interni, è lultima fase dolorosa e fastidiosa del mio parto! Finalmente sono seduta in poltrona con mia figlia tra le braccia, la guardo e non ci credo, è avvenuto tutto cosi velocemente! La mia cucciolotta è veramente bella, non sembra essere nata da poco e ha due guanciotte stupende! È così serena! Siamo troppo felici, cominciamo a chiamare i parenti, solo quelli più intimi i quali non capiscono come mai siamo a casa e non in clinica, non avevamo volutamente informato nessuno della nostra scelta. Bè che dirvi ancora, potete immaginare che emozione quando arrivano i propri genitori, mia madre è impazzita dalla gioia e si è commossa! Anche mia suocera, lascio mia figlia tra le loro braccia e vado a farmi una doccia, poi mi metto a letto e la mia bimba torna tra le mie braccia, sono tutti attorno a noi, si stappa una bottiglia si brinda e mi sembra tutto un bellissimo sogno, è il mio sogno realizzato di partorire nellintimità di casa mia MIA figlia! Passo la prima notte a guardare Sara! Dorme in mezzo a me e al mio compagno, è serena, io sono stanca dovrei dormire ma non ci riesco, lei è più importante, la guardo tutta la notte e ringrazio Dio, ringrazio qualsiasi forma o energia superiore ci sia più grande di noi per il privilegio di avere vissuto unesperienza così intima e forte, il privilegio di passare la prima notte con mia figlia a casa mia, averla tutta per me, senza dovere temere che nessuno vestito di bianco e con fare presuntuoso stabilisse degli orari o la portasse in una nursery! Sara era li vicino a me e tutta mia!!!! Nessuno lavrebbe toccata! Ed era proprio questo il mio desiderio più grande e ardente, non essere costretta a separarmi da lei! Lho messa al seno da subito e per i giorni successivi ogni volta che lha richiesto, ho sofferto solo i primi due giorni dolore ai capezzoli dal 3 è arrivato il latte senza la fastidiosa montata lattea, lo stesso giorno in cui lei ha perso il cordone. Solo la sera successiva dopo avere preso coscienza del fatto che tutto era andato bene, sono crollata emotivamente, mi sono lasciata andare e ho pianto dalla gioia per limmensa felicità, ho pianto tanto, guardavo Sara e piangevo perché avevo realizzato il mio sogno personale, essere riuscita ad averla nel modo e con i tempi e nel luogo da me scelto! Non dimenticher mai lesperienza del mio parto! ci sono troppo affezzionata! Ho trascorso i giorni successivi sforzandomi di memorizzare tutti i passaggi, e cercando di non dimenticare i diversi tipi di dolore provato, anche se oggi a distanza di 12 giorni mi rendo conto che piu tempo passa e piu la memoria dei dolori del parto si cancella da sola. Non ho dubbi, se tornassi indietro ripeterei lesatta esperienza! Non scegliere un parto indolore medicalizzato! Assolutamente no! Anzi vivrei un secondo parto con maggiore consapevolezza e forse sarei in grado di aprirmi ancora di più al dolore rispettando di piu i tempi del mio corpo, evitando di lacerarmi, e comunicherei di piu con mio figlio! Una cosa è certa! ho capito limportanza di essere lasciate libere di partorire e di essere umanamente accompagnate lungo levento! Su una sedia ginecologica rigidamente ferma e bloccata io sarei morta! Non posso e voglio neanche immaginarlo! Durante tutto l'arco del mio travaglio e parto non ho mai gridato, non lo dico per vanto ma perché non mi è venuto di farlo, sono sicura che se fossi stata costretta in una posizione a me scomoda come quella orizzontale avrei urlato per la disperazione, eccome!!!! Noi donne sappiamo partorire, non deve insegnarcelo nessuno! E nessuno dovrebbe imporci come partorire! È un evento tanto grande ma anche tanto naturale! La natura ha un potere per noi a volte incontenibile e incomprensibile e noi donne abbiamo tutto cio che ci serve per partorire, solo che non lo sappiamo! Tutte noi dovremmo scegliere liberamente come dove e con chi partorire! E vi assicuro che se questo avvenisse non ci sarebbe momento piu grande e piu intenso in cui stabilire un contatto selvaggio con noi stesse.
Giovanna 31 anni e Sara 12 giorni! UN ABBRACCIO A TUTTE VOI!
ps: ringrazio il papo che mi ha aiutato a gestire Sara per il tempo che ho dedicato qui...ho provato più volte ma sono sempre stata richiamata ai miei doveri di madre da Sara, finalmente stasera ci sono riuscita!
(post originale)
Ho provato un parto in ospedale con peridurale ed è stata un'esperienza disumana, violenta e altamente frustrante e deludente con immense conseguenze fisiche e psichiche per me. Ora, dopo 7 anni, sono all'inizio della mia seconda gravidanza e non posso abbandonarmi più ad un ambito ospedaliero.Sto valutando seriamente il parto a casa, ma voglio maturare la scelta nel corso di questi mesi.
RispondiEliminaOra il dolore mi fa meno paura, invece temo ancora le possibili aggressioni fisiche e verbali degli operatori sanitari per cui temo di non potermi rilassare se entro in una sala parto.