giovedì 7 aprile 2016

Nonostante il dolore, ne vale proprio la pena!

Mancavano 2 giorni alla DPP della mia prima gravidanza e la mattina mi sveglio con il mal di schiena, cosa che non mi era mai successa nei 9 mesi. Non ci faccio particolarmente caso anche perchè si trattava di un dolore costante e non “a ondate” come mi avevano descritto le contrazioni, così mi alzo e inizio a sbrigare un po' di faccende in casa. Saltuariamente sentivo la pancia indurirsi, ma senza alcun tipo di dolore: una sensazione che avevo già provato nei giorni precedenti, ma per non più di 4/5 volte nell'arco della giornata. Dopo un po' inizio a rendermi conto che queste contrazioni si ripetono, lo faccio presente a mio marito che si stava preparando per andare al lavoro e decidiamo di iniziare a cronometrare durata e frequenza: 40/50 secondi ogni 5 minuti, ma senza alcun tipo di dolore, solo indurimento della pancia. Chiamo la mia ginecologa per chiederle consiglio e mi dice di riprendere i tempi dopo due ore e se non sono sparite o molto diradate, di fare un salto in ospedale a farmi controllare, anche se mi avverte che probabilmente mi rimanderanno a casa, perchè le contrazioni “giuste” sono dolorose! A questo punto, mio marito mi dice: “Secondo me ci siamo, meglio che per oggi resti a casa con te!”.
La mattinata trascorre con contrazioni via via più frequenti, più lunghe e anche leggermente più dolorose, ma io cerco di distrarmi e di continuare le mie attività in casa, anche per agevolare il travaglio attivo! Preparo il pranzo, mangiamo (per fortuna!!!) e poi decidiamo di andare in ospedale: le contrazioni, ora decisamente dolorose, durano oltre 1 minuto e si presentano ogni 3 minuti!
Arrivati al PS intorno alle 13 con la massima calma mi fanno l'accettazione e finalmente mi visitano: il battito del piccolo è regolare, la sua posizione sempre cefalica per fortuna, ma ancora alto. Ci rimango malissimo, però, quando mi dicono che la dilatazione non è ancora iniziata, che il collo dell'utero non si è neanche ancora appianato e che quindi mi rimanderebbero a casa. Noi ci opponiamo, dicendo che a quel punto non avemmo saputo quale fosse il momento giusto per tornare in ospedale. Così non mi ricoverano ma ci fanno accomodare in una saletta, dicendo che mi rivedranno dopo due ore.
Alle 15 nuova visita durante cui perdo il tappo e inizio a sanguinare, mi fanno un'eco interna che verificare che sia tutto ok, ma ancora nessuna dilatazione, solo il collo dell'utero si è appianato per 2/3.
Alle 17 altra visita con scollamento delle membrane (ma durante la contrazioni in modo tale che non si sente nessun dolore per la manovra!) e monitoraggio che rileva contrazioni forti e costanti, l'ostetrica si stupisce di come io le sopporti bene! Decidono finalmente di ricoverami, mi assegnano il letto e mi invitano a fare una doccia calda, che si rivela molto piacevole.
Per fortuna in tutto ciò mio marito non mi ha mai lasciato un attimo, neanche per andare in bagno!!! Non so davvero come avrei fatto senza di lui!
Alle 18.30 nuovo monitoraggio (che in realtà è una tortura perchè mi obbliga a letto per 20 minuti e stando ferma le contrazioni sono molto più fastidiose!), ma niente visita. Preferisco trascorrere il tempo in corridoio passeggiando, piuttosto che in camera. Le contrazioni ora sono molto forti, tolgono il fiato e soprattutto comincio a essere un po' stanca e demoralizzata per il fatto che la dilatazione non procede (stesso problema che aveva avuto mia mamma ai suoi due parti, risolto con ossitocina che io però preferirei evitare...), ma continuo a respirare e dondolare il bacino, senza lamentarmi. Portano la cena ma io non riesco a mangiare nulla, mi metto solo da parte dei grissini e un formaggino, il resto se lo mangia il futuro papà!
Alle 20 i dolori sono davvero insopportabili, mio marito continua a chiedermi se per caso non ho voglia di spingere, ma i dolori sono così forti che non riesco più a capirci nulla... Decido di andare a cercare l'ostetrica per chiedere l'epidurale a cui in teoria ero contraria, ma per fortuna avevo fatto tutti gli esami e gli incontri previsti per poterla richiedere. Lei mi dice che mi deve visitare perchè devo aver raggiunto almeno i 3/4 cm di dilatazione altrimenti rischia di bloccare il travaglio e alla visita precedente (3h prima) la dilatazione non era ancora iniziata. Appena mi posiziono sul lettino, lei sgrana gli occhi e mi dice: “Altro che epidurale qui... ma non hai voglia di spingere?!?”, io rispondo che non lo so, sento tanto male e basta... Lei per tutta risposta chiama subito la sala parto, la ginecologa e gli infermieri con la barella per parto urgente dato che la mia dilatazione era completa!!! Che sollievo, finalmente!!! Questo mi ha aiutato a recuperare energie!
Non mi ero neanche messa la camicia da notte, ero ancora vestita così come sono arrivata in ospedale proprio perchè fino a pochi minuti prima passeggiavo per i corridoi, il cortile, le scale per distrarmi dal dolore. Mi portano su così (la camicia per il parto non l'ho neanche usata!) in barella attraverso i corridoi affollati di parenti per l'orario di visita e mandano mio marito a “purificarsi”, cioè a cambiarsi per poter entrare con me in sala parto. Il fatto di non averlo più vicino mi ha molto destabilizzata, ma per fortuna lui è stato velocissimo e mi ha raggiunta subito, tutto vestito di verde!
In sala parto continuo a non sentire bisogno di spingere, ma solo tanto male per le contrazioni, ora fortissime e molto ravvicinate; mi consigliano di provare la posizione sul fianco, ma così non riesco assolutamente a spingere e sopporto malissimo le contrazioni, però l'ostetrica insiste... e solo dopo un po', vedendo le mie difficoltà (ho iniziato a lamentarmi e a pensare seriamente di non farcela!), acconsente a farmi cambiare posizione: allora provo accucciata per terra reggendomi alla pediera del letto, così va molto meglio e in poche spinte l'ostetrica, con uno specchio posizionato tra i miei piedi, vede affiorare la testolina. Mi fa rimettere sul letto, questa volta seduta tenendomi le ginocchia, altra posizione che si è rivelata molto comoda per spingere.
Per tutto il tempo tra una contrazione e l'altra, monitoravano il battito e sentire il suo cuoricino mi dava tanta energia per andare avanti! Mio marito, invece, mi rinfrescava la fronte con un panno bagnato e mi dava da bere, anche questo mi ha molto aiutato!
Spinta dopo spinta però la situazione non si sbloccava, era passata più di un'ora e improvvisamente il battito non era più ottimale. Così l'ostetrica mi pratica l'episiotomia  e finalmente alle 21.15 sbuca fuori in mezzo alle gambe il mio fagottino, tutto insieme con un'unica spinta, tutto blu (mio marito mi dice: “Abbiamo fatto un puffo!!!”), ma subito ha iniziato a piangere come un disperato! L'hanno avvolto in un telo caldo e me l'hanno posato sul petto: che sensazione incredibile! Ha smesso subito di piangere, mi ha guardato con i suoi occhioni blu ed è stato amore a prima vista. Mio marito era vicino a me, ci siamo guardati entrambi con gli occhi lucidi e baciati! Non potevo crederci di avercela fatta e di essere mamma!
Il ragazzino, però, nella sua uscita impetuosa ha fatto un po' di danni alla sua mamma, così stavo perdendo parecchio sangue... mi hanno tolto il piccolo che è andato in un angolo della sala con il suo papà in estasi, la neonatologa e l'infermiera per il suo primo bagnetto e la visita di routine.
A me, intanto, hanno fatto l'anestesia locale per poter procedere alla sutura, non ho idea di quanti punti mi abbiano dato, so solo che non la finivano più! Per fortuna con l'anestesia non sentivo nessun dolore ma solo fastidio che ormai comunque non tolleravo più, poi io non vedevo l'ora di potermi riprendere il mio dolcissimo fagottino, che nel frattempo mi aveva raggiunto vicino al letto, tutto lavato e vestito, tra le braccia del papà.
Terminato finalmente l'odioso ricamino, ci hanno lasciati noi tre soli nella stanzetta di osservazione per circa due ore e il piccolo si è subito attaccato al seno, che bellissimi momenti!!! Abbiamo chiamato i neo-nonni che non sapevano neanche che fossimo andati in ospedale perchè io non avevo voluto avvisare nessuno, erano felicissimi, davvero senza parole! La cosa veramente incredibile è come, dopo tanto dolore e sofferenza, una volta finito tutto, io stessi benissimo!!! Ma proprio da un momento all'altro!!!
Tornata in camera, mi sono divorata i grissini con formaggino e altre scorte alimentari che per fortuna mi ero portata da casa, avevo una fame... La notte poi non ho chiuso occhio, avevo troppa adrenalina in corpo e non riuscivo a staccare gli occhi dal visino di quel tesoro che se ne dormiva beato nella sua culletta vicino al mio letto.
Dopo i classici 3 giorni siamo stati dimessi e per circa una settimana i punti sono stati un po' fastidiosi, camminavo a fatica e soprattutto mi dava fastidio stare tanto in piedi, ma per il resto è andato tutto benissimo. Non vedevo l'ora di rivivere tutte quelle splendide emozioni, perché nonostante il dolore davvero forte, ma non insopportabile, ne vale proprio la pena! E infatti dopo 25 mesi è arrivato un fratellino, ma questa è un'altra storia...
Grazie se vorrete pubblicare il mio racconto!