venerdì 25 novembre 2011

ed allora ho pianto

La data prevista per la nascita di Claudia era il 3 ottobre, ma i primi sintomi del parto imminente mi sono comparsi già nel pomeriggio del 30 settembre. Verso le 18 ero a casa con il mio ragazzo Alessandro ed ho iniziato a sentire le prime doglie, dolori lievi se paragonati a quelli che verranno poi, così ho telefonato a mia sorella Lucia per avvisarla, lei avrebbe dovuto poi avvertire mia madre.
Io e il mio ragazzo abbiamo atteso che i dolori diventassero più intensi e ravvicinati e attorno alle 22 chi siamo recati all’ospedale con tutto il necessario per il ricovero.

Arrivati in reparto mi fanno subito una visita ginecologica, ma essendo questo il mio primo parto la dilatazione procede lentamente. Le doglie diventano sempre più forti, più ravvicinate, il dolore è molto intenso, forse il più forte che mi sia mai capitato di provare, ma mi trattengo, non voglio urlare, né emettere suoni strani, tento in ogni modo di resistere è una cosa che mi sono promessa di fare (sono piuttosto timida, e mi imbarazza urlare dal dolore o fare smorfie e suoni per lo sforzo davanti a estranei, ai medici e all’ostetrica).

venerdì 18 novembre 2011

mille nuove molecole umane

La gravidanza era tranquillamente a termine.

Dico “tranquillamente” perchè tra la 34esima e la 40esima settimana sappiamo che il feto è comunque “giusto”, senza problemi di immaturità né di vecchiezza, né di eccesso di peso. E io transitavo proprio al centro di queste 6 settimane di discrezionalità.

Quella mattina, molto presto, salutai il marito che mi teneva d'occhio, per quanto poteva, ma intanto seguiva i suoi impegni altrove, molto altrove: in Inghilterra in Turchia e altri posti ancora, ma mai a casa o vicino dietro l'angolo.

Non ci contavo, peraltro... Sarà perchè ho dei cromosomi antiquati o perchè ho una sorella ostetrica, ma la gravidanza e il parto per me sono cose di donne.

venerdì 11 novembre 2011

la mia stanchezza ora è carica di gioia

La giornata trascorre come molte altre a casa. Io cerco di sfruttare questi ultimi giorni, forse ore per qualche lavoretto o regalo per i miei piccoli. Con il trapano buco dei cubetti di legno per il piccolo Ale da infilare con una stringa e li dipingo. Cucio una mini fascia in lino cosicchè Ale possa portare la sua bambola “Maschio” come io e il suo papone porteremo Federico.

Dopo cena guardiamo tutti insieme una puntata dei Simpson al computer e poi mettiamo a letto Ale. Noi invece decidiamo di finire di leggere le ultime pagine del libro “Parto di testa” che avevamo iniziato e mai finito quando ero in attesa di Ale e alle 23.45 andiamo a letto.

Io, al contrario di Davide, non riesco a prendere subito sonno e dopo neanche mezz’ora si rompono le acque!

venerdì 4 novembre 2011

ho partorito in Spagna

Avevo pianificato il parto in casa nei minimi dettagli, frequentando un corso pre-parto privato con il mio compagno che ci avrebbe preparato a partorire anche sotto un bombardamento. La valigetta delle medicazioni era pronta da un mese (Cebenine, disinfettanti, garze...). Avevo chiaramente in testa gli stadi di progressione del parto: prodromi, contrazioni ogni 5 e 2 minuti, fase espulsiva. Avevamo provato posizioni e respiri, avevo deciso di non volere partorire in acqua ma sul letto. ospedale a 10 minuti.

Allo scoccare della settimana 40 ancora niente, anche se avevo avuto contrazioni sparse per tutto il mese di agosto ed ero arrivata oramai ad avere difficoltà a stare seduta bene su una sedia, dovevo stare semisdraiata, uff, e ancora nessun segno da parte di Marc di voler nascere.

A 40+4, alle 22.12 del 28 agosto sento le contrazioni ma sono diverse, sono REGOLARI! Ogni 10 minuti, non 9 e non 11, ma veramente ogni 10 zac, una contrazione di un minuto mi lascia piacevolmente sorpresa. All'inizio.