venerdì 4 novembre 2011

ho partorito in Spagna

Avevo pianificato il parto in casa nei minimi dettagli, frequentando un corso pre-parto privato con il mio compagno che ci avrebbe preparato a partorire anche sotto un bombardamento. La valigetta delle medicazioni era pronta da un mese (Cebenine, disinfettanti, garze...). Avevo chiaramente in testa gli stadi di progressione del parto: prodromi, contrazioni ogni 5 e 2 minuti, fase espulsiva. Avevamo provato posizioni e respiri, avevo deciso di non volere partorire in acqua ma sul letto. ospedale a 10 minuti.

Allo scoccare della settimana 40 ancora niente, anche se avevo avuto contrazioni sparse per tutto il mese di agosto ed ero arrivata oramai ad avere difficoltà a stare seduta bene su una sedia, dovevo stare semisdraiata, uff, e ancora nessun segno da parte di Marc di voler nascere.

A 40+4, alle 22.12 del 28 agosto sento le contrazioni ma sono diverse, sono REGOLARI! Ogni 10 minuti, non 9 e non 11, ma veramente ogni 10 zac, una contrazione di un minuto mi lascia piacevolmente sorpresa. All'inizio.

Andiamo in camera da letto, mettiamo il protettore del materasso, prendiamo i cuscini e ne faccio una torre, luci basse: comincio il mio travaglio...la prima cosa che chiedo al mio compagno è una bacinella dove poter vomitare le patate lesse con cui ho cenato. Siccome lui dormicchia, io mi segno da sola su un foglio di carta gli orari delle contrazioni, ancora sono sopportabili, riesco a dormire tra una e l'altra coprendomi perché il freddo mi avvolge, scoprendomi poi con la contrazione che mi fa vivere quel minuto come se fossi in un forno. schiena arcuata rimanendo in ginocchio sul pavimento e i gomiti sul letto durante la contrazione; seduta sui glutei appoggiata ai cuscini durante il riposo. Lui mi massaggia la schiena anche con la borsa dell'acqua calda. Alle 2 di notte vado nella vasca d'acqua calda e dormo mezz'oretta, non pensavo che facesse effetto davvero. Fino alle 9 del mattino le contrazioni sono regolari ma diventano sempre sempre sempre piu forti: perdo il tappo mucoso, alcune contrazioni mi lasciano senza fiato, sono stanca e mi fanno male le ginocchia, cambio posizione, mi aiuta stare con le gambe in su, appoggiate alla parete, spalancate....dopo 12h divento creativa. Ogni tanto mi parte anche qualche insulto a me che ho scelto di fare il parto in casa, avrei voglia di andare in ospedale, qua in Spagna usano l'epidurale anche senza chiedertelo.


Alle 9 chiamiamo la nostra ostetrica, dice che sta per uscire di casa, sa che il parto sará ancora lungo, siamo solo al PRE, ma cosciente che io ho il terrore, decide di venire "presto" e stare con me le 12 h stimate che ancora abbiamo davanti. Resisto ancora in camera da letto, ma comincia a battere il sole, la stanza si converte in un forno velocemente quindi decidiamo di andare in bagno di nuovo, acqua calda..... sono le 11 del mattino, fuori da casa mia (abbiamo un'azienda di agricoltura biologica) ci sono persone che stanno comprando verdure, fortuna c'è il nostro socio che si occupa di loro, siamo a pochi passi dalla porta di casa, il bagno è al piano terra. Probabilmente qualcuna mi ha sentito cantare e ululare dalla finestra della nostra stanza, quasi tutti sanno che in quei giorni saremmo stati impegnati. E' curioso sapere che a pochi passi da noi c'è una donna che sta partorendo?


Sto veramente meglio. Il mio compagno è seduto sul bordo della vasca e mi stringe la mano, ma ad un certo punto gliela stringo io e mentre lo guardo dico "Non so perché ma ho voglia di spingere...." e CIOK, rompo le acque, che sono pulite. "Vabbé, la progressione va bene" penso, senza aver fatto caso che effettivamente ho avuto una contrazione da spinta.... Chiamiamo l'ostetrica, è per strada, tra mezz'ora arriva. Ops, di nuovo quella sensazione di spingere, fortuna che ho l'intestino vuoto....stavolta spalanco gli occhi e gli dico "AHO; io ho voglia di spingere ancora, RAULGUARDACOSASUCCEDELASOTTOOOOOO!!" e lui mi risponde "è tutto nero!" io sento chiaramente, come ce l'avevano spiegato, la testa di Marc che fa un giro in avanti scendendo nel canale e mezzo indietro. Tutto si ferma, Raul mi dice "oramai spingi, che vogliamo fare?"tutto tranquillo...prende il telefono e dice all'ostetrica "Vedo la testa del bambino, Francesca sente che deve spingere, quindi sta nascendo" E l'ostetrica (spero di non aver rischiato di farle fare un incidente), dice " ah, come..tu ricordati come togliere il giro di cordone quando esce la testa".


Alla terza spinta sento coronare la testa di Marc, ce l'ho nella pelvi, sento le mie gambe addormentate, non mi fa male niente, nessun dolore, respiro tranquilla, non spingo, aspettando la quarta contrazione, ripassiamo a voce la tecnica per togliere il cordone quando uscirà la testa del piccolo.


Eccola che arriva, Raul sta con le mani in acqua, vede arrivare la testa, si aspetta che esca SOLO la testa, c'è un giro di cordone....ma Marc esce tutto intero, in una volta , il giro di cordone si scioglie da solo e PLOF, me lo mette sul petto. Non mi ha fatto male, non ho avuto nessuna rottura, non mi hanno messo nessun punto, quasi manco me ne sono accorta del passaggio: ho il mio bambino sul petto! E' viscido, non piange, ci ha guardati e si è rimesso a dormire. Io sono veramente senza parole. Lo arrotoliamo in un asciugamano e lo guardiamo dormire, contiamo le dita dei piedi, delle mani, è pieno di capelli. Respira, espelle un po' di muco. Dorme.

Chiamiamo il nostro socio (il suo secondo bambino è nato in casa) e ci rivolgiamo a lui dall'alto della sua esperienza di padre e gli chiediamo se per lui va tutto bene. Bene il colorito, respira, rimango nella vasca da bagno con un cuscino dietro la testa, ci facciamo le fotografie. Ancora non ci credo che sia nato. Niente di quello che avevo studiato ho potuto applicarlo, come gli esercizi da fare in coppia per far scendere il bebè e nemmeno partorire a letto.


Arriva l'ostetrica tutta trafelata e si ritrova davanti il quadretto famigliare. Tagliamo il cordone, spingo per far uscire la placenta (io non ho avuto altre contrazioni dopo il parto o se si, non me ne sono accorta), facciamo la visita di controllo a Marc e la profilassi oculare, l'ostetrica visita me, non mi mette nessun punto.


Marc è nato alle 12.03 del 29 agosto., 3,800 kg per 50 cm.


Alle 15 la nuova famiglia era a nanna, nel lettone. Pronti per la nuova avventura.


Il 13 settembre ho avuto la visita con la pediatra e l'ostetrica del Poliambulatorio.

Mi hanno detto che seppur non sapessi quale fosse il dolore delle contrazioni -non avendolo mai provato prima- le mie seppur ogni 10 minuti sono state molto molto dolorose nella maggior parte del tempo: infatti stavo dilatando il collo dell'utero e il bimbo stava scendendo nello stesso tempo. Il vantaggio è stato che le contrazioni irregolari avevano giá ammorbidito la cervice, per cui arrivare a 10 cm è stato veloce.


La mia famiglia in Italia sa che Marc è nato in casa, ma con una variante: non sapevano le nostre intenzioni (loro sono a favore del più gente c'è -ginecologo, ostetrica, infermiere, neonatologo, chirurgo- in sala parto, meglio è) ma ho dipinto loro il parto come un "caso", dicendo che contrazioni ogni 10 minuti non c'è bisogno di andare in ospedale -dicono di aspettare quelle ogni 5- e che quando ho rotto le acque e con la voglia di spingere non saremmo arrivati nemmeno al semaforo, quindi abbiamo dovuto fare da soli. In effetti è vero. Se fossimo usciti di casa saremmo diventati genitori all'incrocio. Il corso pre-parto che abbiamo seguito è stato così esauriente e completo che sapevamo pure le manovre che avrebbe fatto la matrona, ma che invece abbiamo dovuto fare noi e per questo -ma anche perché non abbiamo avuto tempo- non siamo entrati nel panico.

4 commenti:

  1. Ciao Francesca,
    allora di nuovo grazie per aver condiviso l'esperienza!
    Come ti ho anticipato, penso che faresti una cosa molto utile a tutte raccontando del tuo corso preparto, come hai detto tu, "militarizzato".
    Le ostetriche che ci leggono sapranno dire se un parto come il tuo è una rarità (la fase espulsiva dopo contrazioni ogni dieci minuti, il bimbo che scivola via senza quasi far male... non so! :D).
    Però da quello che ho capito tu eri stata particolarmente bene informata delle dinamiche del parto, ma soprattutto ti avevano suggerito/ imposto un allenamento fisico che per il senso comune (italiano se non altro) è incompatibile con una gravidanza, e invece ti è stato parecchio utile.
    Ci potresti dare qualche dettaglio in più? :)

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  2. Racconto bellissimo, ho rivissuto alcuni momenti che ricordo, segnare l'orario sul taccuino mentre il papà sonnecchia, mettermi nella vasca, le posizioni.

    Interesserebbe molto anche a me sapere del corso preparto. Ad ogni modo così a pelle, a occhio, non direi che la dinamica rappresenta chissà che eccezione: molte donne partoriscono con poche spinte in espulsivo (pure una o due) e poco dolore rispetto al dilatativo, e ciò avviene ovviamente pure in ospedale. Se c'è un legame tra preparazione fisica/psichica ed esito, penso possa saperlo solo Francesca, "saperlo" nel senso di una consapevolezza istintiva e irrazionale, però, che a volte si ha in questi casi, ma non è detto che si abbia.
    Quanto alla dilatazione, Francesca ha detto chiaramente che le contrazioni sono state 'molto molto dolorose': tutto 'da manuale' dunque, Maia :-)

    Come ho già detto spesso altrove, il dolore è soggettivo e in più dipende da tantissime cose, e un parto fisiologicissimo e facile, e bello, come questo, può parimenti essere enormemente doloroso.

    Abbracci

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  3. buongiorno!il nostro preparto era all'altezza della preparazione olimpica perché lo abbiamo considerato dal punto di vista fisico ed emozionale una maratona: e perché no?Perché passare i mesi senza muovere un muscolo? Sono ore e ore di resistenza fisica e psichica,per cui ci siamo preparati,saremmo potuti andare in ospedale e ricevere l'epidurale senza problemi,ma ci saremmo preparati perché esistono sempre 8-12h pregresse di contrazioni da sopportare magari in casa prima di uscire e nn capisco perché nn bisogna affrontare il travaglio per quello che è, ossia uno sforzo fisico estremo.

    Per 3 mesi ogni venerdi erano 2 h di piscina al mattino e 4 h di ginnastica il pomeriggio:niente di mistico o chiacchiere con gli angeli,tornavo a casa con i crampi. Conosco perfettamente i limiti del mio corpo dopo anni di atletica e capoeira e yoga e posso dire che il mio corpo nonostante i chili, nonostante fosse piena estate, era energico e dopo 12 h di contrazioni ero abbastanza tonica da poterne fare altrettante.
    Ho ritrovato l'elasticità alla schiena, alle anche e anche il fiato (nuotando tanto) che la pigrizia e il sonno dei primi mesi mi avevano fatto perdere.Ho fatto sollevamento pesi,ossia la mia pancia,per rinforzare i muscoli lombari ma non gli addominali,potenziato braccia e gambe per poter stare in ginocchio,in piedi,a testa in giù,l'apertura delle gambe ora è maggiore...e poi un paio di volte a settimana camminavo 4 km (2 all'andata e poi il ritorno) per andare da casa nostra in campagna fino in paese e mi ero posta come obiettivo motivazionale arrivare al bar del paese per prendere una granita al limone.

    nè più ne meno in differenza e calibrato alla mia condizione di cuando mi allenavo per le gare.


    nn so se esiste una connessione diretta tra il mio parto e l'allenamento,certo è che il mio corpo ne è uscito bene e a poche ore dal parto stavo passeggiando con Marc in braccio.

    Ripeto:avrei fatto cmq questa preparazione anche in vista dell'epidurale.

    Il dolore è stato tanto, ma quando per esempio una contrazione mi coglieva impreparata e contraevo muscoli invece che rilassare, mi piegavo per un lato o in avanti invece che controllare e stirare indietro....vedevo direttamente le stelle e notavo come movimenti coscienti e respirazione controllata non mi facevano urlare e spendere energie preziose.Altrimenti sarei arrivata alla fase espulsiva esaurita.

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  4. Francesca, concordo pienamente con te. E credo che tu colga un punto chiave.
    Ho partorito in ospedale e con epidurale. L'epidurale ha avuto parziale inefficacia.
    Ho sofferto "doglie normali", assai dolorose, prima del bolo di analgesia, per raggiungere la dilatazione necessaria a somministrarlo, e "doglie artificiali", cioè all'ossitocina sintetica, tremende, dopo il secondo bolo, quello inefficace.
    Infine, ho sofferto il dolore dell'espulsione.
    Nei primi due dolori (diversi per modalità e intensità) mi hanno aiutato tutte le risorse fisiche e mentali di cui disponevo e cioè quel poco, ahimè, di preparazione yoga, dunque sapere come muovermi, respirare, vocalizzare. Con l'ossitocina sintetica però ha aiutato più che altro... niente, la sopportazione :P
    Nell'espulsivo sentivo un unico bordone di dolore che copriva le contrazioni. Non capivo esattamente né quando spingere, né dove. Credo che in espulsione sia benedetto un lavoro (vero!) su perineo e bacino, sia senza epidurale, dove il dolore può scemunirti (come nel mio caso), sia con epidurale, dove l'assenza di dolore può confonderti. E in ogni caso: DOPO, il mio piano perineale ci ha messo i canonici 40gg a non sentirsi più spappolato. Con grossi problemi a urinare e defecare, come in un post-operatorio insomma. I muscoli coinvolti nell'espulsione sono poco usati mediamente da chi fa lavori sedentari, usa abitualmente l'auto ecc. e usarli per il parto senza alcuna preparazione precedente equivale a sollevare tantissimi chili su un bilanciere il primo giorno di palestra. Anche se i muscoli perineali e vaginali sono sicuramente più elastici perché anche se dolgono, si stirano e si lacerano, tornano a posto. Ma che vita di m.... fai nel frattempo (e dovendo accudire il bebè)? Poi uno dice il baby blues! O se la prende col rooming-in.
    Infine: la fatica, un po' stesso discorso. E' una prova atletica, molto meglio allenarsi.
    Forse con una buona epidurale ci si può stancare di meno perché è risparmiato il dolore, ma la spinta espulsiva bisogna comunque darla. Che, va detto, per certe donne pur sedentarissime è cosa facile e rapida (non dimentichiamo mai le variabili soggettive).

    Ritengo cosa sacrosanta una seria preparazione al parto e, di conseguenza, una corretta informazione alle gestanti su quello che potrebbe aspettare loro in termini di dolore, fatica e recupero. Non so ancora se per un eventuale prossimo figlio ritenterò l'epidurale o meno, ma di certo cercherò di organizzarmi una preparazione adeguata e quando dico 'cercherò' intendo significare scelte precise di uno stile di vita che me lo consenta - entro i limiti della mia possibilità di scelta, ovviamente.

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